Onorevoli Colleghi! - La proposta di legge contro l'utilizzo dei telefoni cellulari nelle classi vuole contribuire a far cessare un'abitudine che è diventata malcostume ormai diffuso negli istituti scolastici di ogni ordine e grado. È ormai comportamento consolidato conversare durante le lezioni, scambiarsi video messaggi, usare il cellulare come amplificatore di ogni sorta di bravata. Ovviamente, nessuno vuole criminalizzare né l'oggetto né i giovani che ne fanno così largo uso. Si tratta semplicemente di tornare ad una scuola in cui durante le ore di lezione ci si possa concentrare esclusivamente sul lavoro scolastico.
      La presente proposta di legge, dunque, vuole escludere l'uso dei telefonini dalle aule scolastiche. Dalle aule, non dalle scuole, e per tutti, docenti e studenti. Contemporaneamente, propone di istituire il «numero verde» delle scuole, per permettere ai genitori di reperire sempre i

 

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propri ragazzi. Il cellulare non è il male, va da sé, né la sua sparizione dalle aule trasformerà la scuola da un giorno all'altro. La lotta al bullismo, alla degenerazione del rapporto fra gli alunni e fra essi e i docenti, è oggetto di un lungo lavoro di prospettiva, che ricostruisca identità e autorevolezza della scuola italiana.
      Questa proposta di legge intende tutelare i ragazzi, ma anche gli insegnanti e le famiglie. Fino ad ora è stata solo la buona volontà a supportarne l'azione, con tutti i rischi e i limiti di questo tipo di intervento. Una legge di questo tipo offre un ombrello protettivo, un po' come la legge sul fumo nei locali, che ha tolto i gestori dall'imbarazzo di lottare contro le abitudini e anche l'arroganza di tanti clienti. È necessario far vivere il senso delle regole all'interno della scuola. È ovvio, si tratta di un piccolo passo, ma le grandi riforme hanno bisogno dell'energia concreta mossa da azioni di questo tipo. Bonificare le aule dai telefonini rientra in un obiettivo, ben più ambizioso, che la scuola tutta deve perseguire: ridare dignità allo studio, far riscoprire ai ragazzi il piacere della conoscenza e della ricerca.
      Si tratta di un proposta di legge, infine, scaturita da una lunga consultazione con tutte le forze presenti nella scuola, le organizzazioni dei genitori e degli insegnanti, le cui valutazioni ed orientamenti hanno contribuito alla stesura della proposta stessa.
      Gli articoli che compongono la proposta di legge affrontano partitamente i vari aspetti sostanziali e procedurali dell'intervento suggerito, e si raccomandano all'attenzione del Parlamento.
 

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